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SUONARE@FOLKEST APPRODA A PALERMO: GIULIA CATUOGNO, PALERMITANA DOC, VINCE LA PRIMA SELEZIONE DEL CONCORSO CHE LA PORTERÀ IN FRIULI.

8 Marzo 2017 di Redazione-FB 1 commento

di Edoardo De Angelis

foto di Silvano Terranova e Mario Giambianco

Da quest’anno, anche da Palermo si può suonare a Folkest! Per il suo 38esimo compleanno Folkest si è regalata la città di Palermo! E’ approdato infatti in pianta stabile a Palermo Suonare@Folkest, il concorso che permette ai nuovi talenti della musica popolare e d’autore di accedere, nel mese di luglio, alla eccellente vetrina del Festival. Palermo, grazie alla collaborazione e alla ospitalità del centralissimo Teatro Jolly, si pone come unica sede di Suonare@Folkest nell’Italia meridionale, e si aggiunge alle altre sedi del concorso: Loano (IM), Cervasca (CN), S. Pietro in Cariano (VR), Spilimbergo (PN), sede di Folkest, Arezzo, Coreno Ausonio (FR). L’evento di Palermo ha avuto luogo il 1° marzo, e ha visto la partecipazione di Francesco Anselmo, Giulia (provvisorio nome d’arte di Giulia Catuogno), la Piccola Orchestra Malarazza e Danilo Ruggero. Ogni artista in concorso ha avuto a disposizione 15 minuti per la propria esibizione, seguita poi da una breve intervista.
La Giuria che ha determinato gli esiti del concorso era presieduta da Giovanni Nanfa, direttore artistico del Teatro Jolly, in sostituzione dell’assente giustificato Andrea Del Favero, storico direttore artistico di Folkest, il quale comunque, in apertura di serata, è apparso sul grande ledwall del teatro, in collegamento video da San Daniele del Friuli, per un messaggio augurale. Altri componenti erano il vice presidente Gigi Razete, giornalista de La Repubblica, il cantautore Francesco Giunta, il musicista Giuseppe Greco e il docente di Linguistica dell’Università di Palermo, Giuseppe Paternostro. Quattro le categorie di valutazione degli artisti in concorso: testo – musica – interpretazione – presenza scenica alle quali era possibile attribuire un valore con un punteggio da 6 a 10.

L’ordine di uscita degli artisti è stato sorteggiato, e ha visto per primo sul palco Danilo Ruggero, interessantissimo cantautore di Pantelleria, originale quanto essenziale nell’espressione e nel linguaggio, il quale, voce e chitarra, ha eseguito due canzoni in dialetto pantesco, e una in italiano, dichiarando che l’italiano, appunto, è la lingua in cui pensa e scrive le canzoni, ma che di tanto in tanto, in assoluta spontaneità, queste si manifestano nella lingua della sua terra.

Danilo, come anche il collega Francesco Anselmo, sono allievi, a Roma, della Officina Pasolini, scuola di musica istituita dalla Regione Lazio, che si avvale della presenza di Tosca come insegnante di canto. Seconda in programma è salita sul palco Giulia Catuogno, giovane cantautrice di Palermo, vicina al diploma in pianoforte presso il Conservatorio della sua città, la quale ha indubbiamente colpito la numerosa platea del Jolly per la sua maturità artistica. Voce e piano digitale, Giulia ha eseguito tre brani assai diversi tra loro, ma evidentemente espressione di una unica forte vena creativa: Tutta colpa di Vecchioni, Maledetto, e La bellezza, brano, quest’ultimo, che fa pensare a Giulia come a una promessa già mantenuta.
A seguire, ancora un cantautore, Francesco Anselmo, nato a Polizzi Generosa, sulle Madonie, anch’egli studente nella Capitale. Anche in questo caso il livello artistico è stato sorprendente: Francesco era accompagnato da una band composta da musicisti, come lui molto giovani, ma già ampiamente professionali nella tecnica e nella espressione musicale. Francesco è autore di canzoni forti, a volte di tono ironico, sui disagi della società in cui viviamo, e non è difficile prevedere per lui un futuro ricco di soddisfazioni. Ha chiuso la serata la Piccola Orchestra Malarazza, una composita folk-band dagli intensi colori e profumi isolani, che ha mostrato un mestiere già molto avanzato nell’esprimere musica, arrangiamenti e canto siciliano con un carattere forte, dovuto soprattutto alla gestualità e alla bravura del cantante, voce importante e ben usata, e del chitarrista, altro personaggio chiave del gruppo.

Al termine delle esibizioni la Giuria si è ritirata in una stanza, e il pubblico del Jolly è rimasto in compagnia del contributo video del concerto di Vincenzo Zitello, da Folkest 2005, trasmesso sul gigantesco ledwall del fondo palco, lo stesso che aveva consentito il saluto iniziale di Del Favero. Quindici minuti sono stati sufficienti alla Giuria per raggiungere il giudizio unanime che ha premiato Giulia, di poco superiore nel punteggio a Danilo Ruggero. Il verdetto, così come d’uso, è stato ufficialmente espresso dal presidente della Giuria Giovanni Nanfa al pubblico del teatro, il quale, con un lunghissimo applauso ha festeggiato Giulia, e anche gli altri concorrenti, tutti tornati in scena accanto alla vincitrice.

Le principali considerazioni vanno al livello notevolissimo dei quattro concorrenti, in particolare alle sorprendenti personalità di Giulia e Danilo, che erano sul palco da soli, senza musicisti ad accompagnarli, e all’accoglienza della città di Palermo, presente con un affettuoso messaggio personale del Sindaco professor Leoluca Orlando, sempre attento e vicino agli eventi di cultura. Sorprendente, infine, la vocazione musicale del Teatro Jolly, perfettamente attrezzato per gli eventi di musica, con tecnologia avanzata, una squadra di tecnici da fare invidia a chiunque, per un risultato di ascolto della musica dal vivo di assoluta perfezione. Infine, Suonare@Folkest è approdato a Palermo grazie alla collaborazione tra Folkest e due amici della musica di qualità: Francesco Giunta ed Edoardo De Angelis, che firma questo resoconto della bellissima serata.

 

Archiviato in:Concerti

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Fondato nel 1980 da Paolo Nuti e pubblicato regolarmente a partire dal 1980 (anche se il suo primo numero reca la data novembre 1979) Folk Bulletin è la più consolidata fra le testate italiane che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture tradizionali, e una delle più storiche del mondo. Muove i suoi primi passi per iniziativa di Gian Paolo Nuti come circolare interna di un gruppo di appassionati riuniti in associazione, il Folk Studio Group di Saronno, svolgendo questa preziosa funzione per alcuni anni. È comunque negli anni Novanta, dopo la fusione con lo STRAbollettino, altra testata mensile attiva dal 1984, che Folk Bulletin si afferma definitivamente su scala nazionale e internazionale come il mensile del folk in Italia. Per saperne di più…

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Francesco Giunta dice

    8 Marzo 2017 alle 19:54

    Serata fantastica piena di buona musica e di bella gente. Lunga vita a Folkest e sempre buona musica a tutti!

    Rispondi

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