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ROCK & ARTE DI Guaitamacchi, Follieri, Crotti

17 Maggio 2019 di Redazione-FB Lascia un commento

Suggerimenti d’uso per una lettura polisensoriale

di Daniel Spizzo

 

Guaitamacchi Submarina

Contro l’occhiocentrismo Rock: una premessa doverosa

Questo libro è un’autentica opera rock-style che va presa a piccole dosi. Un lavoro di una ricchezza impressionante. Quasi fosse un catalogo monumentale che raccoglie il materiale iconografico esposto in varie collezioni museali. Tutte quante per di più allestite con un interior design diverso.
In Rock&Arte troviamo otto sezioni specifiche – dedicate a copertine, poesia-pittura-design-teatro-danza, manifesti, foto, strumenti musicali, cinema, moda e arte delle rockstar – che ci stimolano ad attivare tutto l’universo dei nostri canali sensoriali, inclusi quelli kinestesici (i sensi legati agli equilibri dei nostri corpi nello spazio) e quelli sinestesici (quelli sovrasensoriali che ci aiutano a incrociare più sensi in contemporanea).
Insomma immaginate Rock&Arte come una guida che vi fa entrare in un’ampia rete museale con delle stanze arredate di volta in volta con un user-centred format diverso, invitandovi ad adattare la gamma dei vostri sensi alle specificità dei singoli artconcept adottati. Se non lo fate, se non adottate un approccio polisensoriale, il rischio è di cadere vittima dell’ocularcentrismo della nostra era digitale. Vi inebriate visivamente, guardando esclusivamente alle immagini. Sarebbe un vero peccato. Cadreste vittime di distorsioni emotivo-cerebrali alimentate esclusivamente dai vostri canali visivi. E, alla fine, la vostra anima rock, amante delle provocazioni estreme e totalizzanti che lavorano su più sensi in contemporanea, andrebbe persa per sempre. Quasi dannata.

 

The Eyes of the Skin

Nell’approntarvi a leggere Rock&Arte, vi consiglio di fermarvi per un attimo prima di iniziare ogni singolo capitolo tematico e di chiudere gli occhi per qualche istante. Lasciate decantare il flusso delle immagini che magari avete solo intravvisto e ricordatevi di alcuni motti contro il visiocentrismo di Barthes (nella sua fisiognomica che va alle origini dei sensi) e raccolti anche da Pallasmaa in the Eyes of the Skin o in The Thinking Hand. L’importante è collocare il senso della vista all’ultimo posto della nostra gerarchia percettiva. Tatto, olfatto, gusto, udito, kinestesia, sinestesia vengono molto prima!
Pertanto se vorrete aver successo nel tentativo di arrivare in tempi ragionevoli alla fine di una lettura che si annuncia comunque intensa, piena di trappole, provocazioni anedottiche e sfide, non preoccupatevi se avrete bisogno di molte ore per digerire il tutto. Per gli appassionati di Rock è un buon segno. Vuol dire che siete stati colpiti al cuore e che il volume vi sta tormentando nel profondo dell’animo. Chiamando in causa tutto il vostro essere. Ma affrontiamo il tutto rapidamente e partitamente. Con alcuni esercizi mentali dal puro sapore Rock&Art. Spero di poter stimolare così il vostro interesse offrendovi magari una chiave di lettura che avete forse un po’ trascurato. Il tutto sezione per sezione.

 

Rock&Art Design 1 – Le copertine

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Tatto, Udito, Kinestesia, Vista e Sinestesia.
In sostanza qui i nostri autori vi invitano a riprendere in mano la copertina del vostro vinile a 33 o 45 giri preferito. Tiratela fuori in casa vostra. Non guardatela, immaginate di tenere tra le dita una tabula rasa, di aver cancellato con una gomma raschiante tutte le immagini, di cominciare con un foglio-cartone bianco. Poi fate partire la musica. Prendete il vostro device, indossate le cuffie come se fosse un’audioguida e ascoltate magari in programmazione sequenziale la Rhapsody in Blue di Gershwin, un medley di brani tratti da Aqualung dei Jethro Tull, Diamond Dogs di Bowie, Country Life dei Roxy Music, Electric Ladyland di Hendrix e Nevermind dei Nirvana. Cominciate a ballare col corpo seguendo i ritmi percepiti e poi ecco, solo in quel momento aprite gli occhi, guardate le immagini. Vi consiglio di cominciare con i nudi d’arte (censura permettendo), a pagina 29… Solo ora cercate di (ri)disegnare con una matita la copertina del vostro disco preferito. Con che cosa pensate di cominciare?

 

Ezio Guaitamacchi Lunga

Rock&Art Design 2 – Poesia-pittura-design-teatro-danza

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Kinestesia, Tocco, Olfatto, Gusto, Udito, Vista e poi Sinestesia
La seconda area tematica vi invita a entrare in vari luoghi reali sia all’aperto sia al chiuso. Pensate quindi di portarvi dietro il volume di Rock&Arte: davanti alla tomba di Kerouac al cimitero di Lowell in Massachussets; nel Museo Dalì a Montmartre; nel teatro all’aperto di Epidauro in Grecia; nel negozio di lingerie sexy l’Agent Provocateur a Londra; nella fattoria di mia Nonna Renata in Friuli; sul terrazzo dell’Hotel Excelsior dell’Isla Margarita che vi offre un panorama sul Mar dei Caraibi in tempesta. In questi vari luoghi: posizionate bene il vostro corpo sull’erba e svestiteve; toccate i glutei atei della Venere di Milo di Dalì; copiate alcune posizioni dei mimi Marceau e Kemp sul palco teatrale; assaggiate la pelle dei reggiseni sexy a punta e sfiorate i corpi dei vostri vicini; mungete le mammelle della mucca di mia nonna e poi infine: aprite lo sguardo sul meraviglioso paesaggio marino che vi sta davanti. Bene: adesso potete iniziare con la lettura. Cominciate a ragionare su come i vari Pink Floyd, Genesis, Lennon e Ono, Bowie, Genesis, Sex Pistols, Battiato, Berté & company hanno preso spunto da tutti i sensi summenzionati per rappresentare il loro mondo musicale…

 

Rock&Art Design 3- Manifesti

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Kinestesia, Udito, Vista e Sinestesia.
I manifesti vanno vissuti essenzialmente in luoghi pubblici: strade o piazze affolate, festival, teatri, megaschermi, musei. Quando vi fermate a guardarli, tendenzialmente non vi sentite mai soli, fate parte di una comunità di vita, con il suo lifestyle, con i suoi slogan, loghi, brand ed emozioni di identità collettiva. Trattasi di iconografie che lavorano molto sui nostri archetipi collettivi. I poster e i manifesti che conciliano il mondo del rock con quello dell’arte sono degli specchi in cui uno si riconosce membro di una famiglia, di un clan di amici, di una tribù con persone che si sentono unite attorno ad emozioni condivise. Il mondo rock dall’unione inziale – forse solo mitica – attorno al suo padre fondatore, Elvis, come sappiamo, si è frammentato in mille rivoli. Quindi scendete in piazza, cercate il vostro manifesto, fermatevi in mezzo alla folla che vi gira attorno, sentite il traffico che scorre dietro di voi, cogliete il calore della vostra famiglia musicale: chi sono i vostri amici immaginari, di che popolo fate parte? Rock puro? Folk? Hard-Metal? World Music? Pop-rock? Hard? Punk? Grunge? New wave? Indie-rock? Bene: solo adesso cominciate a guardare bene le immagini incluse in Rock&Arte. Quali simboli evocativi chiave fanno battere il vostro cuore quando studiate i manifesti del libro? Cosa definisce in ultima analisi la vostra anima musicale? Chissà: questo esercizio immaginario forse vi potrà essere d’aiuto come training all’empowerment contemporaneo della vostra identità personale e collettiva…

Rock&Art Design 4 – Foto

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Tatto, vista, udito e Kinestesia (posizione e movimento del dito nello spazio rock-musicale)
Essere Rock in uno scatto dipende dalla rapidità con la quale il vostro dito schiaccia il tasto della macchina fotografica. Senza un dito pronto, capace di scatti fulminei, non coglierete mai quell’attimo fuggente che può stupire il vostro pubblico e i fan dell’artista. Dito e occhio a questo punto sono tutt’uno. E devono catturare in un’espressione unica ed innovativa il sound artitistico-musicale che vi sta più a cuore. Gran parte delle foto simbolo che avete già in mente riproducono volti di musicisti con uno sguardo che colpisce, magari dinamico, che coglie la magia del momento rock. L’occhio o gli occhi in questo caso delle persone raffigurate saranno ciò che alla fin fine farà scattare il vostro dito. Questa è la sezione più visiva in assoluto dove diventa fondamentale la dualità diro-occhio. Quindi sedetevi su un tavolo a casa vostra e smontate con mani e dita la vostra macchina fotografica, magari anche uno smartphone di migliaia di euro. Dopo l’operazione andate a vedere la foto a pagina 165 di Rock&Arte e chiedetevi se vi colpisce più il dito medio o lo sguardo di Johnny Cash…

 

Rock&Art Design 5 – Guitars and Cadillacs

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Tatto, Olfatto, Udito, Vista e Kinestesia
Entriamo in una sezione più fisica, dove possiamo mettere mano direttamente sugli oggetti di Rock&Arte. A parer mio, due sarebbero i luoghi ideali per cominciare a leggere il capitolo: l’hangar di una grande azienda di autodemolizioni e la bottega tradizionale di un artigiano liutaio. Nel caso dell’autodemolizione vi conviene portare con voi un esperto di graffiti con bombole spray di vario colore e con pochi euro vi comprate una carcassa sulla quale sperimentare una serie di vostre ispirazioni Rock basate su canzoni di vostra preferenza. Usate spray e pennelli, annusate bene il profumo delle vernici. Memorizzate le vostre sensazioni e cambiate location. Nella bottega del liutaio portate ora una chitarrina elettrica da due soldi (che magari assomigli a una Fender), smontatela e la rimontatela assieme a lui, andate nella fucina dell’amico fabbro, impugnatela bene bene per il manico, e davanti a loro fatela a pezzi battendola con furia su un’incudine (A Parigi potete farlo in uno spazio specificatamente dedicato vicino alla Place d’Italie). Poi raccogliete i pezzi, buttateci sopra un po’ di alcol e date fuoco al tutto. Respirate i fumi del piccolo incendio e poi ricordatevi le sensazioni delle vernici dell’autodemolizione. Ecco. Adesso siete pronti per leggere e guardare le foto del capitolo 5, soprattutto potete concentrare l’attenzione di tutti i vostri chakra su vari oggetti: il legno della chitarra di Hendrix che brucia; le iconografie di Clapton che rappresentano la lotta del Bene contro il Male, la vernice oro sulla Cadillac di Elvis e i fiori che decorano Rolls Flower Power di Lennon…

 

Guiatamacchi Ruota

Rock&Art Design 6 – Cinema e TV

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Udito, Kinestesia e vista
Mondo vasto questo, dove si parte dai documentari, per poi passare ai film fino ad arrivare ai videoclip dedicati ai grandi del Rock. Il fil rouge che ci viene offerto da Guaitamacchi &Co in questo caso parte dalla forza della musica. Prima bisogna sentire con anima e corpo i pezzi Rock. Sono le canzoni, i ritmi, le note, la storia musicale, il mood, il sound che devono guidarci. Ci invitano quindi innanzitutto a partire dalla musica sentita per poi immaginare il videoscript da realizzare. In questo caso prima di leggere il capitolo sarebbe fondamentale pagare per un’ora uno storyteller o scriptwriter (con max 50 euro ve la cavate) appena uscito dal DAMS affinché vi butti giù a getto una sequenza di immagini per uno script di una canzone che a voi piace e che non è mai stata trasposta su pellicola. Basta che gli forniate un paio di cuffie, matita e foglio bianco e siete a posto. Osservatelo bene mentre trasforma la vostra musica in uno script-concept. Quello che sta disegnando è in linea con il vostro modo di vivere la vostra canzone? Dopo l’esperimento potete cominciare a leggere in Rock&Arte come hanno lavorato Pennebaker e Haynes con Bob Dylan, Wim Wenders con il Buena Vista Social Club, Martin Scorsese con Jagger, Alan Parker con Roger Waters su The Wall, Landys con i Blues Brothers, Baker e Spike Lee con le canzoni di Michael Jackson. Come vi dicevo, qui è la musica – quindi l’udito kinestetico e sinestetico – che guida la regia video.

 

Rock&Art Design 7 – Moda

Sensi prevalenti da attivare in sequenza: Tatto, Kinestesia, Vista e Sinestesia.
Altro mondo rock che spazia in tante direzioni e che si presenta come molto corporeo. I vestiti Rock vanno indossati. Rivestono la presenza fisica e scenica del nostro cantante rock. La forma delle stoffe e dei tessuti prima di tutto deve adattarsi a un corpo che di per sé è già un’icona. Per cui sconfiniamo nell’arte della scultura. Abbiamo delle statue viventi che devono essere vestite e valorizzate in chiave mitico-simbolica. Da un corpo umano dobbiamo arrivare alla raffigurazione di un mito che sia in linea con il lifestyle del personaggio, con i contenuti e i colori dei manifesti, delle copertine e dei loghi che scaldano i fan.
Design e moda sono mondi che si incontrano in un primo momento nelle botteghe di design dei nostri artigiani, delle nostre maestranze. I luoghi dove si materializza il valore di tutta l’operazione sono gli atelier dei nostri stilisti che si preparano però a lanciare dei prodotti di massa destinati ai fan negli megaoutlet o nei grandi centri commerciali. E qui che la catena del valore del mondo Rock si realizza come fenomeno di massa con la sua moda provocatoria.
Il capitolo 7 di Rock&Arte a mio avviso andrebbe pertanto letto in uno spazio di vendita di un grande centro commerciale in orario di punta, magari di sabato pomeriggio quando l’afflusso è maggiore. In prossimità delle cabine di prova degli indumenti, magari sedetevi lì, indossate una mascherina per dormire e ascoltate i commenti sui tessuti, lo stile sexy, le aderenze, i colori, le forme, durante le fasi di prova. Memorizzate le tematiche più comuni e solo dopo aprite a pagina 339 il libro: trovate una foto di Prince che indossa una mascherina particolare. Vi ispira? Ottimo. Sfogliate le varie pagine e immaginate ora che dalla vostra cabina prove nel centro commerciale escano, in sequenza e con i vestiti fotografati nel libro, delle star come Michael Jackson, Freddie Mercury, Elton John, Blondie o Madonna. Bene: fate ora tranquillamente i vostri commenti…

 

Rock&Art Design 8 – le rockstar si danno all’Arte

Senso prevalente da attivare: Gusto
Infine, prima di aprire l’ultimo capitolo, quello per me più gustoso, vi consiglio di ordinare sul web una bottiglia di Whisky Heaven’s Door e, appena vi arriva, tracannatevi un buon bicchiere. Gustatevelo bene, assaporando i sapori che vi arrivano da oltremanica e oltreoceano. Ecco. Subito dopo andate a pagina 362…

Ezio Guaitamacchi Tagliata

 

PROTOTIPO DI SCHEDA TIPO PER APPROCCIO ROCK&ART POLISENSORIALE

Sezione 1 – Musica da guardare : un secolo di copertine

Step a) Luogo ideale per l’esperimento sensoriale: andate col vostro libro in una stanza di casa vostra dotata di tavolo con un abat-jour con lampadina fioca da 15 Watt, con un’ottimo impianto audio con collegamento wifi;
Step b) Modalità iniziale di stimolazione sensoriale: prima di leggere Rock&Art mettete sul tavolo un foglio bianco di cartone con una mattita. Caricate in programmazione sequenziale sul web le musiche per esempio della Rhapsody in Blue, una sequenza di brani singoli scelti tratti da Aqualung, Diamond Dogs, Axis Bold as Love, Country Life dei Roxy Music, Electric Ladyland e Nevermind dei Nirvana. Chiudete gli occhi e ascoltate;
Step c) Sfida centrale – modalità di attivazione sensoriale finale: dopo avere ascoltato, aprite gli occhi e sfregate con indice e pollice il cartone bianco. Rispettate rigorosamente la sequenza: dalle orecchie agli occhi per poi arrivare alle mani. Ponetevi la domanda seguente: sapreste come iniziare a disegnare la copertina di Nevermind dei Nirvana (quella col bambino nautico) o i corpi nudi di Lennon e Yoko Ono in Two Virgins?

 

Sezione 2 L’Ottava Arte: il rock flirta con poesia, pittura, teatro e danza

Step a) Luoghi ideali per esperimenti sensoriali Rock&Art: potreste andare a leggere il libro davanti alla tomba di Kerouac al cimitero di Lowell, al Museo Dalì a Montmartre, al negozio di lingerie sexy l’Agent Provocateur a Londra, su un terrazzo dell’Hotel Excelsior dell’Isla Margarita con un Panorama sul Mar dei Caraibi in Tempesta, alla Fattoria della mia Nonna Renata in Friuli, allo spazio di Coworking per Designer con stampanti 3D della vostra città
Step b) Modalità iniziale di stimolazione sensoriale: prima di leggere Rock&Art: – caricate in programmazione sequenziale nel cuffie del vostro smartphone gli audio con Allen Ginsberg e Bob Dylan che leggono delle poesie sulla tomba di Kerouac; – andate al museo Dalì e toccate la sua statua dedicata alla Venere di Milo; ballate con vostra moglie in abiti punk davanti all’Agent Provocateur; – sedetevi sul balcone caraibico, mangiate sbucciate una banana cubana e annusate il vento del ciclone in arrivo; – mungete all’alba le mammella della mucca Margarita e bevetene il latte con le mani chiudendo i vostri occhi;
Step c) Sfida centrale – modalità di attivazione sensoriale finale: aprite gli occhi e chiedetevi ora: quali versi di Allen ritrovo nei dischi di Dylan? In che modo la Venere di Milo ha influenzato Yoko Ono mentre filma Bottoms? Cosa c’entra la banana con Andy Warhol, Velvet Undergound e Nico? Perché il punk deve provocare? In che modo Paul Whitehead o Thorgerson si sono ispirati alla natura wild per dipingere le copertine dei dischi dei Genesis e dei Pink Floyd (Dark side of teh Moon, Atom Heart Mother, Wish you were here)?

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