di Gianni Giusti
D’Ambrosio con questo A peaceful place giunge al traguardo del quarto album in veste di leader; tutte le tracce di questo lavoro sono state composte e arrangiate da lui, che si è lasciato sedurre dai poeti sufi Abd al-Qadir al-Jilani, Farid Ad-Din ‘Attar, Jalal al Din Rumi facendosi condurre in una riflessione sulla pace come dimensione interiore e universale.
E’ il ticchettio di una macchina da scrivere che ci introduce al disco e fa da sfondo alla voce narrante di David Placeapre nel primo brano, The Pen And The Ink, e l’atmosfera si scaldano i fiati di Distante/Rubini/Lomangino, le percussioni di Tuppi B, la chitarra di Alberto Parmegiani. Precisi, emozionali, con un ottimo groove, ben coadiuvati dalle tastiere di Cartago, il vibrafono di Luisi, le voci di Donatella Montinaro e di Serena Fortebraccio. La ritmica sorretta da Bardoscia e dallo stesso D’Ambrosio alla batteria che ci porta in territori nuovi di neo-soul e funk di grande modernità. E’ il calore del Sud Italia che coinvolge D’Angelo e Erykah Badu e tutti gli altri, dando vita a una miscela di emozioni e di spirituale solarità. Un posto tranquillo in cui lasciarsi andare e anche – perché no – dimenticare i tempi difficili che stiamo attraversando, – si legge nella presentazione – un antidoto alla tristezza che sempre più sta inquinando la nostra quotidianità.
Ed è la voce del piccolo Ermes in Winter Is Over e il fraseggio del sax alto di Mike Rubini in Changes che ce lo fanno capire. Bel disco, registrato all’A.M.A Records Studio nella primavera del2020.
Artista | Pippo D’Ambrosio |
Titolo | A peaceful place |
Label | A.M.A. Records AMC022 |
Supporto | CD |
Anno | 2020 |
Sito | www.amaedizioni.it |
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