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MOSAICANTOS: STORIE, ARMONIE, MELODIE, RITMI

12 Settembre 2018 di Redazione-FB Lascia un commento

Folk Bulletin: Come siete venuti a conoscenza del concorso Suonare@Folkest e per quale motivo, principalmente, avete deciso di partecipare?


Mosaicantos: Folkest è un Festival molto noto, inoltre la quota vocale del nostro gruppo, essendo di origine friulana, conosce la manifestazione sin da bambina. Abbiamo deciso di partecipare perché è un’occasione per far conoscere il nostro progetto ed entrare in relazione sia con gli addetti ai lavori che con altri musicisti.

Folk Bulletin: Parliamo di voi e della vostra musica: presentatevi specifcando i singoli strumenti, il genere, perché lo avete scelto, da cosa traete ispirazione?


Mosaicantos: Il nostro è un trio di recente formazione composto da musicisti che hanno percorsi individuali solidi e molto diversi tra loro.
Lara Patrizio – voce, fisarmonica, oggetti sonori – è attrice e musicista, pur avendo una formazione musicale classica (è diplomata in pianoforte), di fatto ha scoperto e sviluppato un personale percorso vocale attraverso il lavoro in ambito teatrale e con Mosaicantos la sua voce si fa canto, parola e gioco improvvisativo; Antonello De Lisi – chitarra, chitarra a dodici corde, tiple, cuatro – ha una lunga esperienza di chitarrista, spazia tra stili e musiche di origine popolare e folk italiane a ritmi, strumenti e repertori dell’area ispano-americana di cui è più che buon conoscitore; Gianpaolo Casella – tromba, flicorno e percussioni – milita in diverse formazioni nell’ambito etno/jazz/world ed è trombettista eclettico e versatile che ama attraversare e confrontarsi con linguaggi diversi, come testimoniano gli arrangiamenti dei brani di Mosaicantos, per la maggior parte da lui curati.
Mosaicantos, seguendo il filo di una voce errante, si muove tra diverse culture e tradizioni musicali del mondo, assecondando la vocazione acustica del progetto e fondendo le diverse sensibilità dei componenti dando vita a un mosaico sonoro meticcio che mette in gioco sconfinamenti tra i linguaggi, intensità interpretativa e originalità degli arrangiamenti. Nel progetto Cancion Mujer, presentato a Folkest, il filo rosso di una evocazione liberamente ispirata a diversi aspetti del femminile, intreccia brani provenienti dalla cultura ispano-americana, andalusa, sefardita, dell’ambito folk italiano.

Folk Bulletin: Da dove venite e com’è, dalle vostre parti, la situazione della musica dal vivo?


Mosaicantos: Proveniamo da zone diverse dell’Italia, ma tutti tre facciamo base in Sabina, una zona del Centro Italia che sconfina tra Lazio, Umbria e Abruzzo. Noi ci troviamo al confine tra la provincia reatina e quella romana: è un territorio molto particolare, teso tra realtà provinciale e metropolitana. In loco non sono moltissimi gli spazi nei quali proporsi perciò, in ambito territoriale, la città di riferimento diviene Roma, luogo in cui molto spesso si è macinati in un ginepraio non facile da gestire. Le formazioni musicali sono moltissime, gli spazi che danno valore all’ascolto della musica e che rischiano nell’ospitare un progetto senza contare sulla claque di amici dei musicisti, garantendo condizioni dignitose per chi si propone, non sono molti. Il nostro obiettivo è sempre stato comunque quello di proporci in luoghi e situazioni, a qualsiasi latitudine, in cui sia possibile stabilire un ponte autentico con il pubblico ed una relazione il più possibile rispettosa del lavoro reciproco con chi ci ospita.

Folk Bulletin: Qual è il vostro rapporto con la musica tradizionale e il territorio di provenienza?


Mosaicantos Non siamo portatori di una tradizione specifica, nessuno di noi ha avuto un percorso che l’ha condotto adincarnare la tradizione musicale del luogo di provenienza, ma, anche in un progetto largo come il nostro, che mette in gioco matrici culturali differenti, crediamo possa essere viva l’idea di radice.
Nei brani che proponiamo melodie, armonie e ritmi affondano in consuetudini, sapori, odori, storie legate direttamente o indirettamente con la cultura e i luoghi da cui provengono; noi, un pò come strani rabdomanti, cerchiamo di cadere dentro al brano andando a cercare in profondità ciò che, secondo la nostra sensibilità, può nutrire ancora quella radice.

 

Folk Bulletin: Avete già pubblicato dei dischi? Quali sono state le vostre esperienze con il mondo discografico italiano?


Mosaicantos: Abbiamo registrato in studio alcuni brani, ma ancora non abbiamo un nostro cd! Speriamo di poter creare le condizioni per poterlo realizzare presto!

Folk Bulletin: Torniamo a Suonare@Folkest”: come vi siete trovati, cosa ricordate soprattutto di quella serata dedicata alle selezioni dal vivo? Come vi siete trovati a Folkest in Friuli?

Mosaicantos Della serata delle selezioni a Coreno Ausonio conserviamo un ottimo ricordo! Si è creata una bella energia con gli altri gruppi partecipanti come ha testimoniato la festosa jam session collettiva ed estemporanea al termine dell’esibizione di ciascuna delle formazioni.
Del concerto al Teatro di Artegna, portiamo con noi il bel feeling che si è creato con il pubblico presente che ci ha regalato qualità di ascolto e attenzione; la gratifcazione di aver partecipato a una iniziativa di segno internazionale con una lunga e solida storia e la bella serata condivisa al termine del concerto.
Un’ultima cosa: il nostro concerto, a causa delle condizioni meteo, non si è potuto svolgere nella meravigliosa cornice esterna che era stata scelta per noi… che dite? Possiamo tornare?

 

Le foto sono state scattate ad Artegna (UD), nel corso di Folkest 2018 e sono di Walter Menegaldo.

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Fondato nel 1980 da Paolo Nuti e pubblicato regolarmente a partire dal 1980 (anche se il suo primo numero reca la data novembre 1979) Folk Bulletin è la più consolidata fra le testate italiane che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture tradizionali, e una delle più storiche del mondo. Muove i suoi primi passi per iniziativa di Gian Paolo Nuti come circolare interna di un gruppo di appassionati riuniti in associazione, il Folk Studio Group di Saronno, svolgendo questa preziosa funzione per alcuni anni. È comunque negli anni Novanta, dopo la fusione con lo STRAbollettino, altra testata mensile attiva dal 1984, che Folk Bulletin si afferma definitivamente su scala nazionale e internazionale come il mensile del folk in Italia. Per saperne di più…

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