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#lintervistalafaitu: le domande del nostro pubblico alla Nuova Compagnia di Canto Popolare

9 Luglio 2016 di Redazione-FB Lascia un commento

Abbiamo chiesto direttamente al nostro pubblico, agli amici di Folkest, di fare alcune domande alla Nuova Compagnia di Canto Popolare. E Fausta Vetere, anima e forza di questo straordinario gruppo, ha risposto. E lo ha fatto direttamente, uno per uno a ciascun amico con la sua bella domanda.

Serena Finatti. Qual è secondo voi, oggi, il rapporto tra il suonare musica popolare e lo scrivere musica popolare, e che ruolo può avere la tradizione orale?

Cara Serena penso che tu ti riferisca alla riproposizione di brani della tradizione popolare e alla composizione di nuovi brani rispettandone i canoni. La NCCP nel periodo iniziale della propria attività ha operato con la collaborazione di Roberto de Simone sul recupero e la riproposta di materiale originale orale o su quello ritrovato in archivi e biblioteche. Naturalmente il successo della NCCP negli anni passati è stato caratterizzato dalla capacità di riproporre i materiali già esistenti arricchiti dalla personalità artistica dei suoi componenti. La padronanza acquisita nel corso di innumerevoli anni trascorsi a suonare musica di tradizione ha reso noi stessi “popolari” nel senso puro del termine e quindi scrittori di brani legati alla tradizione. Naturalmente capirai che scrivere è molto più complesso del semplice eseguire….

Andrea Varnier: Allora ci provo. In epoca di talent show e valori falsati dall’industria e dai media, può la musica popolare avvicinare un pubblico giovane? Cos’è la musica popolare oggi? :

Caro Andrea tra i giovani musicisti e appassionati, la voglia di curiosità, l’esigenza di conoscere le proprie radici è sempre di stimolo per la creatività in qualsiasi genere. Il rinnovato interesse dei giovani per il Prog è la dimostrazione più evidente dell’attenzione al rapporto tra tradizione e avanguardia, tra tradizione e tradimento nell’intento di sperimentare il nuovo. Tutto questo avviene non solo in Italia. I Beatles devono il loro straordinario successo alla loro capacità di fondere le musiche inglesi più popolari con i loro arrangiamenti e i loro testi estremamente semplici ma di immediato impatto con i loro giovanissimi fans. La musica popolare di oggi, come ieri, grazie alla sua estrema semplicità e alle sue coinvolgenti melodie e ai suoi pulsanti ritmi, sarà sempre la migliore ispiratrice del nuovo.

Giorgio Meneghetti: Mi piacerebbe che Fausta Vetere e Gianni Lamagna parlassero del loro incontro con Roberto De Simone e del loro rapporto con le tradizioni popolari del Sud.

Posso parlare di me non di Gianni al quale girerò la tua domanda. Fu un incontro certamente importante sia per me che per lui, decidemmo di dar vita alla Compagnia, lui grazie alle proprie ricerche e alla grande capacità di rielaborare i brani che attingeva alle fonti, io grazie alla scelta di dedicare la mia voce non al alla musica classica né tantomeno a quella leggera ma a qualcosa che sentivo fosse la strada giusta per me. L’incontro con gli altri della NCCP fu poi determinante per gli obiettivi che tutti noi ci eravamo proposti. De Simone è stato quello che ci ha insegnato il rigore nella riproposta ed il rispetto verso un tipo di musica fino ad allora poco considerato ma che aveva dietro di se una grande storia ed una grande cultura. Le tradizioni popolari stavano scomparendo,il lavoro è stato soprattutto quello di evitare che ciò avvenisse.

Marianna Tolio: 50 anni di attività. In che modo 50 anni di storia italiana hanno cambiato la vostra musica?

Siamo sempre stati in buona …. Compagnia. Dopo 50 anni i nostri suoni si somigliano ancora, riproposti o rielaborati hanno sempre dietro di loro una grande energia e sicuramente continuano a rappresentare la storia e le voci del popolo del Sud.

folkest-nccp

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Fondato nel 1980 da Paolo Nuti e pubblicato regolarmente a partire dal 1980 (anche se il suo primo numero reca la data novembre 1979) Folk Bulletin è la più consolidata fra le testate italiane che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture tradizionali, e una delle più storiche del mondo. Muove i suoi primi passi per iniziativa di Gian Paolo Nuti come circolare interna di un gruppo di appassionati riuniti in associazione, il Folk Studio Group di Saronno, svolgendo questa preziosa funzione per alcuni anni. È comunque negli anni Novanta, dopo la fusione con lo STRAbollettino, altra testata mensile attiva dal 1984, che Folk Bulletin si afferma definitivamente su scala nazionale e internazionale come il mensile del folk in Italia. Per saperne di più…

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