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IVAN DELLA MEA – Un inedito e testimonianze

21 Dicembre 2010 di Redazione-FB Lascia un commento

Editoriale Jaca Book – Milano – 2010 – pp. 192 € 18,00

Questa pubblicazione edita dalla Jaca Book è in realtà un numero speciale della rivista InOltre, diretta da Ivan Della Mea, che dal 1997 pubblica una serie di numeri monografici che trattano di argomenti di attualità come: Denaro, Acqua, Povertà, Rivoluzione, Democrazia, Paura, Cittadini.Il libro si divide in tre parti distinte.

Una prima parte comprende un testo inedito frutto di un intenso dialogo- corrispondenza tra Ivan Della Mea e la sua amica filosofa Rosaria Parri.

La seconda parte contiene una serie di fotografie di Uliano Lucas, alcune molto conosciute, che raccontano la Milano di Ivan nel decennio Sessanta – Settanta del Novecento : cortei, manifestazioni, assemblee, periferie, immigrati dal Sud.

La terza è composta da testimonianze di persone che hanno incrociato Ivan Della Mea nel corso delle loro attività e che nel loro ricordo ne tracciano la sua particolare figura di intellettuale .

Emanuele Patti, oggi presidente dell’ARCI milanese, che venne introdotto al mondo dell’associazionismo proprio da Della Mea. Antonio Fanelli e Stefano Arrighetti collaboratori dell’Istituto Ernesto de Martino.

In particolare Arrighetti, che ha sostituito Ivan Della Mea alla presidenza dell’Istituto, ricorda la sua impegnativa ed intensa attività per rilanciare l’Istituto stesso dopo il forzato trasferimento da Milano a Sesto Fiorentino, il lavoro di “organizzatore di cultura”e “della fatica, fatica, fatica” che questo lavoro richiede e al quale Ivan si è dedicato, fino all’ultimo, senza risparmiarsi.

Donato Antoniello, sindacalista, ricorda un altro aspetto, l’appello – progetto per:” Una assembla permanente per il Comunismo come luogo dell’incontro e della libera associazione di sinistri avversi diversi sommersi emersi dispersi e anche perversi che abbiano voglia di trovarsi in luoghi da decidere assieme per cercare di capire assieme che cosa si possa intendere per comunismo oggi”.

Cesare Bermani che rammenta come: “Ivan è legato agli anni più belli della mia vita, gli anni dal 1962 al 1969, che segnarono lo svilupparsi della ricerca sul campo del canto sociale italiano e della realtà di base, il decollo del Nuovo Canzoniere Italiano, spettacoli come Bella ciao e Ci ragiono e canto, infine lo sfociare di tutto questo nella cultura del Sessantotto”.

Altri contributi vengono da Franco Tagliafierro, Gianni Tamino,Pier Paolo Poggio,Annamaria Rivera, Enrico De Angelis. Queste testimonianze raccontano di Ivan scrittore, attento ai temi ambientali, al mondo e alla cultura contadina, cancellata e negata, come ora avviene per quella operaia e proletaria. Curioso di capire cosa si deve intendere per “decrescita” contrapposta ad un consumismo senza freni.

Un Ivan che racconta e si racconta in un colloquio con se stesso e con la sua interlocutrice Rosaria Parri che è appunto la persona che ha intrattenuto quel dialogo, purtroppo interrotto, che costituisce la prima parte del libro.

Gianni Mura, giornalista, amico di Della Mea e compagno di partite a scopa, scrive che Ivan era:”ricercatore, cantante, autore, soggettista, giornalista,scrittore, poeta e a collegare il tutto: comunista”.

La particolare attenzione per gli ultimi, gli sfruttati, gli oppressi, per gli aspetti definiti minori, i racconti di vita quotidiana, la curiosità per cercare di capire e ragionare vengono proprio dal suo vissuto, dal suo essere appunto comunista.

Anche l’ultimo progetto che aveva in mente, e che ricorda Sante Bagnoli della Jaca Book, si inseriva in questa sua visione della società e della realtà. Voleva realizzare un libro di interviste con gli utenti del Circolo ARCI Corvetto, dove è stato presidente per tanti anni, raccogliendo i racconti di quelli che ancora Gianni Mura definisce:” una vera miniera di persone da ascoltare, una Spoon River di vivi un po’ in difficoltà: l’idraulico, l’elettricista, l’emigrato, il vedovo da poco, il cassaintegrato, quello che ha fatto la Guerra di Spagna, quello che era in montagna con i partigiani, quello che era a Piazzale Loreto”.

Ecco questo ed altri progetti Ivan Della Mea ha lasciato incompiuti, ma leggendo questo libro lo si potrà conoscere meglio e in maniera più completa.

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