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HEVIA – Roma, 17 marzo – Teatro Brancaccio

6 Febbraio 2015 di Redazione-FB Lascia un commento

L’artista asturiano più noto nel mondo Hevia propone una nuova band con line-up basso, batteria, percussioni e tastiere, già testata recentemente nel tour spagnolo.
Hevia, il piper internazionale inventore della cornamusa elettronica, ha rivoluzionato la musica popolare esportandola oltre i confini storici, dopo aver venduto più di due milioni e mezzo di album in tutto il mondo. Ha vinto dischi d’oro e di platino in Italia, Ungheria, Belgio, Danimarca e Nuova Zelanda, tra gli altri paesi.
Hevia è giunto al successo sulle note di Busindre reel dall’album “No Man’s Land”. A lui si deve il rinnovato interesse per la cornamusa e la musica folk in generale. Media italiani hanno detto di lui: ‘Grazie all’impatto della sua musica, scuole di musica tradizionale del paese sono ora piene di studenti’.
Hevia ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, come la ‘Mostra Nazionale di Musica Folk per Giovani Interpreti’, il ‘Memorial Remis Ovalle’, un Premio Ondas, e diversi altri premi. Il ‘Rencontres Internationales de liutai et Maîtres sonneurs’, di St. Chartier (Francia), il ‘Bowmore’ di Lorient (Francia), il ‘Rock & Trend’ del Festival di San Remo, ‘Die Goldene Stimmgabel’ in Germania e il prestigioso Multiplatinum Award ‘ concesso a tutti quegli artisti che riescono a vendere oltre un milione di dischi in Europa.
José Angel Hevia Velasco nasce a Villaviciosa, nelle Asturie, nel 1967. Il suo primo incontro con la cornamusa avviene all’età di quattro anni, quando assiste a una processione ad Amandi in compagnia del nonno. E’ lì che l’immagine di un uomo e la sua cornamusa colpisce il giovanissimo José Angel. L’armonia tra il piper, la sua musica e lo strumento gli appare come una magia. Hevia comincerà poi a prendere lezioni di cornamusa. Tre volte la settimana, dopo la scuola, prende il bus per Gijon. Armando Fernandez gli insegnerà lo stile tradizionale e lo riaccompagnerà al pullman. Rientra a casa a mezzanotte e il giorno dopo si esercita su quanto appreso, avanzando così davvero poco tempo per altri svaghi. Nello stesso anno in cui comincia a studiare, avrà il suo ‘battesimo del fuoco’ in sporadiche esibizioni con gruppi folk. Sua sorella Maria José, accortasi che un tamburino accompagnava ogni suonatore di cornamusa, vuole partecipare anche lei. Uno dei migliori tamburini che Villaviciosa abbia mai avuto, Sabino Cifuentes, accetta di insegnarle tutti i ritmi tradizionali, nella sua stessa casa, con grande pazienza. Alla fine dei corsi di studio, Hevia prende la sua cornamusa e suona dei brani che sua sorella possa cercare di accompagnare. Uno spettacolo che spesso finisce in un gran putiferio che si risolve solo con qualche pacifico scapaccione da parte della madre. Poco dopo, i due cominciano a esibirsi attraverso le Asturie e a girare nei vari centri di insediamento degli asturiani aldilà dell’Oceano. Nel 1985 José Angel comincia a insegnare a sua volta, e formerà di lì a poco una banda di cornamuse coi suoi allievi. Comincia così, senza abbandonare la tradizionale coppia di cornamusa e tamburo, un nuovo periodo della sua vita. Nel frattempo, la cornamusa è improvvisamente diventata popolare tra la gioventù asturiana e le scuole di musica fioriscono in una moltitudine di luoghi. Lo stesso José Angel fonderà nuove scuole a Villaviciosa, Candás, Ribadesella e Mieres, da cui usciranno nuovi complessi di cornamuse. Nello stesso tempo, si esibisce anche con vari gruppi folk e collabora a molte registrazioni. Intanto, studia Filologia Spagnola all’università, ma la sua vera vocazione continuerà ad essere quella della musica e della cornamusa. Nello stesso anno perfeziona le midi-bagpipes, un’iniziativa che parte dal tentativo di risolvere il problema che tutti i piper hanno quando si devono esercitare a casa: quello di disturbare i vicini. A tale scopo, lui e Alberto Arias, un suo allievo programmatore di computer, creano una sorta di scala di plastica coi pulsanti di una slot machine. Un prototipo che diventerà poi la midi-bagpipes, che finirà per divenire il simbolo e l’indispensabile compagno del musicista. Del team di ricerca farà parte anche il tecnico elettronico Miguel Dopico. Nel 1997 José Angel comincia la sua carriera solista e registra il primo album “Tierra de Nadie”, il suo primo successo sia a livello nazionale che internazionale. Il disco, supportato da un tour mondiale, viene pubblicato in più di quaranta paesi, in molti dei quali raggiungerà i primi posti nelle classifiche di vendita. Più di due milioni le copie vendute, e molti i dischi d’oro e d’argento in paesi tanto diversi come Italia, Ungheria, Nuova Zelanda, Belgio, Danimarca e Portogallo. Nel 2000 esce il secondo album “Al Otro Lado – Al otru llau” che ne rinnova i successi, con altre tournée in posti vecchi e nuovi. L’anno seguente vede il realizzarsi del suo sogno con l’inaugurazione di una fabbrica di strumenti a Guadarrama, che lo vede dividersi tra l’attività di manager per questa impresa e quella di muicista. Nel 2003 realizza “Étnico ma non troppo” con l’intento di definire la sua musica come espresso dal titolo. Con questo lavoro gira il mondo per 4 anni. Nel settembre 2007 esce “Obsession” il nuovo lavoro in cui gli arrangiamenti orchestrali hanno un ruolo importante; una canzone dal CD “Luz De Domingo” è stata scelta come tema del film omonimo con cui Jose Luis Garci ha vinto il premio oscar.
Rappresentato in Italia da Frame Evolution (www.framevolution.com //

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