• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Contattaci
  • Eventi
    • Segnala eventi

Folk Bulletin

Il portale del folk in Italia

  • homepage
  • News
  • Argomenti
    • Acido folklorico
    • Blues Borders
    • Interviste
    • Premio Folkest
    • Strumenti
  • Recensioni
    • CD
    • DVD
    • Concerti
    • Libri e Riviste
  • La voce del Folk

DREIDEL Meshuge Klezmer Band – MONDOPOP LOVE 3 KLEZMER/ ITALIA

24 Ottobre 2011 di Redazione-FB Lascia un commento

“Nes Gadol Haià Sham”. “Un grande miracolo avvenne là”: sono le parole che la trottola (dreidel) usata dai bambini ebrei durante la festa di Chanukkà, fermandosi, riporta agli ingenui occhi dei suoi giovani ed entusiasti utilizzatori. E questa volta il miracolo di una delle musiche più eclettiche e malleabili, sagge e (forse per questo?) nomadi che la nostra epoca conosca si è riprodotto a Verona, dove sei musicisti coscienti e preparati hanno da qualche anno ripreso a giocare. Nell’accezione della Meshuge (“matta”) suonare musica klezmer significa proprio far girare quella trottola: sapendo che porta con sé grandi tradizione e cultura ma provando ad indovinare quando e dove andrà a fermarsi ed a lasciare il suo rassicurante messaggio.
E la metafora non fa una grinza: è difficile, anche ponendosi come semplice ascoltatore, non identificarsi con i protagonisti del gioco e provare a scovare le citazioni ed i riferimenti che vorticosamente si susseguono ad un ritmo che non ci permette di fermarci a meditare; l’ironico, il tragico, il malinconico, il serioso sono tutti stati d’animo che si fondono e sfuggono, lasciando solo il ricordo di sé a chi cerchi di identificarli.
Per riuscire in ciò occorreva certamente una preparazione musicale più che buona che i Nostri dimostrano di avere accampando tutta una serie di curricula per nulla indifferenti: la banda che il “rebbe“ Andrea Ranzato (fisarmonica) ha riunito è figlia della migliore scena giovanile jazzistica veronese, con l’eccezione della violinista che denuncia una formazione più classica. C’è, inoltre, nella storia della Meshuge Klezmer Band, una memorabile serata del 1997 al PalaVobis di Milano davanti ad 8000 persone etnicamente molto assortite in cui, in qualità  di vincitore del concorso “Ma che razza di musica” organizzato da Popolare Network, il gruppo fece il suo primo meritato “bagno di folla”. Un bagno di folla da poco ripetutosi poiché nientemeno che David Krakauer li ha di recente invitati a suonare al Tonic di New York, tempio del klezmer mondiale.
C’è molto in questo disco d’esordio: ci sono l’ascolto, l’approfondimento, l’interiorizzazione delle registrazioni storiche (da  Naftule Brandwein a Max Shopnick passando per Mickey Katz ed Abe Bellstein), c’è l’attenzione al presente (John Zorn), ma c’è soprattutto la volontà di rileggere, reinterpretare, ripensare e ri-suonare delle musiche che contengono nel loro codice il gene della creatività e dell’invenzione.
Sentire, per credere, il folgorante inizio dell’album, dove una Alter Bulgar diviene Alter-native attraverso il repentino ingresso dell’aggressiva chitarra elettrica di Fabio Basile, mentre quasi disperatamente il violino di Maria Vicentini ed il sax soprano di Roberto Lanciai si aggrappano alla melodia tradizionale; il tutto mentre la batteria di Zeno De’ Rossi coglie timbricamente l’ironia del contrasto. Oppure soffermatevi sui chiaroscuri di Odessa Bulgar, dove il ricordo di una città viva e colta, ultimo porto dell’Oriente e primo dell’Occidente verso l’Europa Centrale, scandito da una chitarra questa volta cristallina, quasi “tropicalista”, si scioglie nel buio presente dell’espressivo contrabbasso di Stefano Corsi, capace di ricordare nuovamente che il mare che sta di fronte è Nero. Ed il gioco delle parti si ripete così per tutto il tempo, con la compassata fisarmonica di Andrea Ranzato (autore anche delle note scritte che accompagnano il disco) che ricopre il ruolo di punto di riferimento per le continue scorrerie jazzistiche del sax e della camaleontica chitarra (capace di ricordarci, oltre agli inevitabili Frisell e Metheny, perfino la liquid guitar di Steve Hillage dei Gong), mentre la sezione ritmica si affida più alla ricerca timbrica che all’esibizione tecnica. Un discorso a parte merita lo splendido suono del violino, un po’ l’anima pulita del disco: “testimone impaziente e garante inquieto di un filo ininterrotto nel tempo”. Se una critica si può muovere ai sei klezmorim veronesi la si può riassumere in un “forse si poteva osare di più!”; viste le capacità del gruppo e visto l’ambito estremamente ampio in cui dimostra di sapersi muovere probabilmente si sarebbe potuti andare anche oltre nel cammino verso la rottura degli schemi di una musica che sembra fatta proprio per questo. Ma, non c’è dubbio, sarà per il prossimo lavoro.

Alberto Stanghellini

Archiviato in:CD

Folk Bulletin

Fondato nel 1980 da Paolo Nuti e pubblicato regolarmente a partire dal 1980 (anche se il suo primo numero reca la data novembre 1979) Folk Bulletin è la più consolidata fra le testate italiane che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture tradizionali, e una delle più storiche del mondo. Muove i suoi primi passi per iniziativa di Gian Paolo Nuti come circolare interna di un gruppo di appassionati riuniti in associazione, il Folk Studio Group di Saronno, svolgendo questa preziosa funzione per alcuni anni. È comunque negli anni Novanta, dopo la fusione con lo STRAbollettino, altra testata mensile attiva dal 1984, che Folk Bulletin si afferma definitivamente su scala nazionale e internazionale come il mensile del folk in Italia. Per saperne di più…

Folk Bulletin - contatti

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Barra laterale primaria

Segui Folk Bulletin su Facebook

TROVA IN FOLK BULLETIN

Ti potrebbe interessare …

Premio Cesa 2022 News

Online le iscrizioni al Premio Alberto Cesa 2022

3 Marzo 2021 di Redazione-FB

Si sono da poco concluse le selezioni del Premio Alberto Cesa organizzato da Folkest, il festival dedicato alla world music che vive le sue serate … [Continua ...] infoOnline le iscrizioni al Premio Alberto Cesa 2022

Macchine Inutili Copertina Vinile

LASTANZADIGRETA – MACCHINE INUTILI – La Contorsionista / Sciopero Records CD e vinile, 2020

26 Febbraio 2021 di Redazione-FB

di Andrea Del Favero Lastanzadigreta si presenta come un collettivo di cinque musicisti torinesi che scrive canzoni e sviluppa progetti … [Continua ...] infoLASTANZADIGRETA – MACCHINE INUTILI – La Contorsionista / Sciopero Records CD e vinile, 2020

Lares Testatina

Lares, Quadrimestrale di studi demoetnoantropologici, Anno LXXXVI, n. 1, gennaio-aprile 2020

15 Febbraio 2021 di Folk Bulletin

di Tito Saffioti Questo numero della nostra amata Lares è composto da una miscellanea di sette interventi preceduti da un articolo di Fabio Dei: … [Continua ...] infoLares, Quadrimestrale di studi demoetnoantropologici, Anno LXXXVI, n. 1, gennaio-aprile 2020

Footer

Contatti redazione

www.folkbulletin.com
Testata giornalistica registrata,
tribunale di Pordenone nr. 497 del 10/6/2003.
Copyright © EditEventi
P.IVA 01479370932

Direttore responsabile: Nicola Angeli
Redazione: direttore@folkbulletin.com

Utilizzando gli indirizzi email per comunicazioni, autorizzi al trattamento dei dati personali secondo la normativa vigente dopo aver letto e compreso la privacy policy

Pubblicità su FB

Il continuo aggiornamento, centinaia di appuntamenti, anticipazioni, interviste, recensioni, files audio e audiovideo, indirizzi e tutto quello che serve davvero agli operatori del settore e al pubblico dei fan lo rendono un mezzo pubblicitario unico in Italia.

Sostenete Folk Bulletin!

Siti amici

Blogfoolk
Chitarra Acustica.net

Privacy e cookies

Informativa Privacy e cookies

Richiesta cancellazione dati

Copyright © 2021 - Folk Bulletin - Tutti i diritti riservati · Privacy Policy - Informativa cookies · Contatti · P.IVA 01479370932