di Tiziano Menduto
Nelle recensioni dei gruppi che presentano repertori da danza – alla francese per bal folk – raramente parlo di neotrad. Anche perché ai miei occhi di appassionato, sia di musica che di danza tradizionale, quel termine spesso etichetta la musica di gruppi che, almeno riguardo alla danza, fanno innovazione a spese dei ritmi, degli impulsi, del rapporto che lega musicisti e danzatori, creando qualcosa di nuovo (anche a livello coreografico) che spesso è altro, assolutamente altro, rispetto ai materiali di partenza.
Tuttavia se parliamo del nuovo disco del gruppo Djal – gruppo prodotto dall’etichetta MusTraDem, abbreviazione per MUSiques TRAditionelles de DEMain – il termine neotrad (o neo-trad) è obbligatorio, anche perché sono loro a definirsi in questo modo nella brochure di presentazione del disco.
Ma in questo caso c’è una differenza. Il neotrad dei Djal, come già raccontato in altre recensioni, è diverso. È un neotrad realizzato con intelligenza da chi il mondo della danza – dopo la produzione di ben sei cd – lo conosce bene e lo sa suonare anche in stile trad. È un neotrad suonato da ottimi musicisti con grandi qualità tecniche e idee.
Quello che propongono Jean Banwarth (bouzouki, chitarra), Jérémie Mignotte (flauti), Stéphane Milleret (organetti), Christophe Sacchettini (strumenti a fiato, cornamusa, cajon), Claude Schirrer (basso, chitarra) e Sébastien Tron (ghironda e voce) nel nuovo disco Quarterlife live è poco più di un’ora di ottima musica live per la danza registrata nel novembre del 2017 a Villeurbanne, vicino a Lione.
Certo la riproposizione delle danze eseguite nel concerto – circoli circassiani, bourrée a 2 o a 3 tempi, gavotte de l’Aven, valzer a 3 e a 8 tempi, rondò, polke e polske, … – ha arrangiamenti che a volte impattano con qualche difficoltà sugli appoggi delle danze. Ma si tratta ancora di un neotrad accettabile, sufficientemente rispettoso delle danze e molto godibile anche all’ascolto.
E poi, che dire?, è un live. E se una prerogativa dei Djal è l’energia impressa alle note e la forza espressiva delle esecuzioni, un live ben registrato può essere la migliore situazione per ascoltarli e ballarli…
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