L’Alkantara Fest è una rassegna internazionale di musica folk e world organizzata dall’Associazione culturale Darshan e giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione. Il festival ha totalizzato negli anni circa ventimila presenze, ospitando decine di artisti siciliani ed internazionali ed attestandosi come uno dei più importanti eventi siciliani.
Alkantara fest, che come il fiume da cui prende il nome (Alcantara che deriva dall’arabo Al Quantarah ovvero “il ponte”) è una manifestazione dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione della musica folk e world in Sicilia attraverso un percorso di ricerca sugli stili musicali che permetta di salvaguardare la profondità delle nostre tradizioni musicali e delle nostre radici culturali, proiettandole al tempo stesso su un panorama internazionale. Un progetto che si inserisce quindi a pieno titolo nell’ambito del cosiddetto marketing territoriale, per promuovere la Sicilia come terra di musica e turismo e rilanciare tutti i settori connessi, non ultimo quello dell’artigianato musicale e della produzione di artisti Made in Sicily. Il titolo della manifestazione, con il suo riferimento ad una specifica area territoriale, non deve ingannare, dal momento che per noi l’Alcantara non è soltanto uno dei luoghi più rappresentativi in Sicilia, ma anche e soprattutto una metafora per tutto ciò che, pur essendo tipicamente siciliano, si proietta in uno spazio di relazioni internazionali; per tutto ciò che, pur avendo radici antiche, si protende verso il futuro.
L’Etna, ormai patrimonio dell’UNESCO, si trova geograficamente al centro ideologico della nostra Regione, e rappresenta in modo esemplare la ricchezza delle tradizioni che la Sicilia stessa custodisce, seppure lontano dai “riflettori” e dalle strade più battute del turismo tradizionale. Una tradizione fortemente radicata in tutto il territorio, che questo progetto vuole portare alla luce ed all’attenzione di un pubblico più vasto. Organizzare un festival in questo territorio significa sfruttare il potere aggregativo della musica per valorizzare il patrimonio della cultura immateriale custodito nel cuore della Sicilia, favorire lo scambio generazionale e la trasmissione dei saperi tradizionali, ricchezze da conservare non come vestigia di un passato remoto da rievocare in chiave nostalgica, ma come risorsa culturale assolutamente utile e necessaria qui ed ora da diffondere soprattutto alle giovani generazioni. Proprio per favorire la crescita del territorio interessato il Festival dialoga con i Comuni pal fine di potenziare le iniziative già proposte e attese dalle popolazioni locali e attrarre nuovo pubblico. “Promuovere la diversità naturale e culturale e il policentrismo. Molte sono le nazioni, non solo in Europa, che inseguono la diversificazione territoriale. Questa duplice diversità, naturale e poi frutto dell’azione umana, si è mescolata nei singoli luoghi con la diversità di lingue, culture e tradizioni, favorita dalla separazione fra i luoghi. In una fase storica in cui, in presenza di una nuova ondata di globalizzazione, la diversità dei luoghi e il policentrismo assumono un ruolo crescente nelle aspirazioni delle persone e come opportunità di sviluppo, l’Italia è particolarmente ben posizionata: il policentrismo non lo deve inseguire – ma mantenere.”
L’Alkantara Fest pertanto si propone oggi, dopo undici edizioni, di costituire il punto di partenza di un progetto molto più ambizioso: innescare un percorso virtuoso di sviluppo culturale del territorio etneo e della valle dell’Alcantara, partendo dalla musica per espandersi in altri settori.
Se infatti il festival sarà incentrato prevalentemente sulla musica e sul repertorio per le danze tradizionali, in particolare sulle musiche della Terra di Sicilia e del meridione d’Italia, come pure del nord Europa, sarà però proposto in concomitanza con iniziative già consolidate in ambito enogastronomico e sociale. L’unione di iniziative già presenti e affermate sul territorio e che promuovono sia il patrimonio materiale che immateriale della nostra Terra, rappresenta un punto di forza, consolida l’impatto sul territorio e ne favorisce lo sviluppo.
Molto ben articolato il programma, che inizierà verso la fine di giugno, per terminare a metà settembre:
22 giugno – Catania, castello Ursino
LES POULES À COLIN (Québec)
opening: OI DIPNOI (Sicilia)
Le nuove frontiere del folk contemporaneo
Ingresso a pagamento
5 agosto – Piedimonte Etneo, piazza Madre Chiesa
NAKED (Serbia)
Danze e ritmi dai Balcani
Ingresso libero
25 agosto – Catania, castello Ursino
VUCI RI DONNA (Sicilia)
con Rita Botto & Ciatuzza
e Raffaele Gulisano, Danilo Pavone, Davide Urso
Ingresso a pagamento
26 agosto – Catania, castello Ursino
MESZECSINKA (Ungheria)
Contaminazioni world da oriente a occidente
Ingresso a pagamento
10 settembre – Catania, castello Ursino
MAARJA NUUT (Estonia)
“Une meeles” folk & live electronics
Ingresso a pagamento
16 settembre – Catania, castello Ursino
RICHARD GRAINGER TRIO (UK)
Folk from the Moors
opening: LOmB (Sicilia)
Ingresso a pagamento
Inizio concerti ore 21.30
Attività collaterali
Comune di Nicolosi
Laboratorio di musicoterapia per bambini affetti da Sindrome di Down con il gruppo Oi Dipnoi (Sicilia)
Organizzazione
Associazione Culturale Darshan
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