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Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana Spostato il periodo, ma il successo rimane

3 Novembre 2015 di Redazione-FB

L’undicesima edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, ideato da La Compagnia dei Curiosi, in collaborazione col Comune di Loano, e il contributo della Fondazione De Mari, con una serie di appuntamenti e un convegno riservato agli operatori del settore. Lo spostamento di data, così temuto da più parti, si è rivelato una carta in più, in primo luogo per una verifica della fidelizzazione di un pubblico, meno numeroso forse di quello che s’era visto in passate edizioni sul lungomare, ma iscuramente più attento e appassionato.
Dopo il primo appuntamento del venerdì con Renat Sette ed Elva Lutza, un folto pubblico ha gremito ogni sera la sala consiliare di Palazzo Doria.
La giornata del sabato è inizizta alla grande alla Biblioteca Civica: Nando Citarella, intervistato da Salvatore Esposito di Blogfolk, ha raccontato da par suo la nascita del suo disco “Mozart a sud di Napoli”, cantando, recitando e narrando gustosi aneddoti, tra i quali proprio la sua scoperta del repertorio mozartiano, grazie a due giostrai che, potendo ascoltare le prove d’opera imbucati in grazia di un usciere loro cugino, riproponevano nelle piazze le arie tradotte in napoletano, con Leporello che diventava assai naturalmente Pulcinella.
La consegna del premio alla carriera a Luigi Lai, il più grande suonatore vivente di “launeddas” e autentico simbolo della Sardegna, ha permesso a tutti di ascoltare un lungo “a solo” dello stesso Lai che ha fatto saltare tuttti sulle sedie: tecnica straordinaria ed emozione a mille per un musicista straordinario, che ha poi eseguito un paio di brani accompagnato da Mauro Palmas al mandolino ed Elena Ledda alla voce. E’ stata poi la volta dell’Orchestra Bottoni, seconda classificata al premio, una formazione con ben otto organetti, capitanati dal solista Alessandro D’Alessandro, con la cantante Antonella Costanzo. Una lunga carrellata di brani ottimamente arrangiati, che passano con grande disinvoltura da Napoli Centrale, alla tradizione italiana e al klezmer. La voce della Costanzo è ben impostata per il genere, D’Alessandro si dimostra solista di rango, usa il wah wah con intelligenza, trascina il gruppo in ambiti quasi funky, dove riescono a essere davvero molto credibili. Session finale con Palmas, Citarella, Lai, Tesi e altri musicisti presenti in sala.
Alla domenica sera la chiusura dei concerti a paalzzo Doria è affidata ai vincitori del premio, Riccardo Tesi e Banditaliana, con Maurizio Geri alla chitarra, Gigi Biolcati alle percussioni e Michele Marini ai sax e clarinetti: da un omaggio a Caterina Bueno, con uno dei suoi brani tradizionale e con la canzone a lei dedicata da Francesco De Gregori. Eleganti come sempre, si confermano il gruppo di punta nella produzioni italiana di classe: giustamente molto considerati all’estero!
L’undicesima edizione del “Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana”, ha proposto l’organizzazione di un seminario al quale è stato invitato un rappresentativo numero di operatori provenienti da tutta Italia sul tema “Il sogno di organizzare un festival e di non chiuderlo prima di svegliarsi”. Un titolo, volutamente provocatorio, per provocare una riflessione, che ha avuto luogo grazie alla suddivisione degli interessati in gruppetti di lavoro che affrontavano di volta in volta, a rotazione, interrogativi inerenti all’argomento specifico.
Erano presenti partecipanti dalla Sardegna e dal Friuli, dalla Puglia e dalla Val d’Aosta, rappresentanti di eventi di recente avvio come di conclamata longevità, così come operatori della comunicazione.
In sintesi, i temi che il dibattito ha fatto emergere, offrendoli come possibili strade da percorrere per individuare le soluzioni, sono stati la assoluta qualità dell’intervento culturale, la prassi esecutiva che si uniformi alle regole del marketing territoriale, la cura particolare dei processi di comunicazione, la centralità dell’ospitalità intesi come basilari per un credibile rilancio degli eventi folk in Italia.
Un plauso alla Compagnia dei Curiosi che porta avanti con impegno e passione quest’importante iniziativa.

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